L’allenamento intenso obbliga tutto l’organismo ad “adattarsi” a questa nuova condizione di “super lavoro” attraverso lo sviluppo di modificazioni morfologiche e funzionali, che sono definite adattamenti. Per quanto riguarda l’apparato cardiocircolatorio, gli adattamenti più vistosi si osservano negli atleti dediti a discipline sportive aerobiche o di resistenza, le quali richiedono il raggiungimento ed il mantenimento per lunghi periodi di Gittata Cardiaca (quantità di sangue che il cuore pompa nella circolazione in un’unità di tempo) massimale. Tali adattamenti fanno sì che il cuore di questi atleti appaia così diverso da quello di un sedentario che è stato coniato con il termine di “cuore d’atleta”.
La presenza di questi adattamenti consente al cuore d’atleta di fornire prestazioni superiori al normale durante lo sforzo.
La loro entità varia in funzione di:
tipo, intensità e durata delle competizioni e delle sedute di allenamento;
caratteristiche fisiologiche di base del soggetto, in gran parte definite geneticamente;
età del soggetto ed epoca di inizio dell’attività;
Possiamo distinguere gli Adattamenti in:
ADATTAMENTI CENTRALI | ADATTAMENTI PERIFERICI |
A carico del cuore | A carico dei vasi sanguigni, arteriosi, venosi e capillari |